Se hai un fondo pensione puoi chiedere questa somma in anticipo: ecco le condizioni

La facoltà di ottenere un’anticipazione dal fondo pensione rappresenta uno degli aspetti di maggiore flessibilità della previdenza complementare in Italia. Questa possibilità permette agli iscritti di accedere, in specifiche circostanze e secondo certi limiti, a una parte delle somme accumulate durante la fase di accumulo del proprio piano, senza dover attendere la maturazione della pensione integrativa.

Condizioni generali per la richiesta di anticipazione

La richiesta di anticipazione di una parte del fondo pensione è ammessa dalla normativa alla luce di esigenze straordinarie, e può essere effettuata anche più volte, sia per la stessa causale che per motivazioni differenti. Tuttavia, sono previsti dei limiti sulle somme complessivamente richieste, ovvero:

  • La percentuale massima anticipabile sulla posizione individuale maturata di regola non può superare il 75% del totale dei versamenti effettuati, salvo il caso delle motivazioni meno stringenti, in cui il limite scende al 30%.
  • Non è necessario rispettare alcun periodo di tempo minimo fra una richiesta e la successiva, purché complessivamente non sia mai superata la soglia del 75% delle somme maturate nel fondo.

Le condizioni principali che danno diritto all’anticipazione sono esplicitamente previste dalla legge e si articolano in tre casistiche fondamentali.

Casi specifici in cui si può chiedere l’anticipo

Spese sanitarie straordinarie

L’iscritto alla previdenza complementare può richiedere in qualsiasi momento un’anticipazione fino al 75% della posizione maturata qualora si presentino gravi condizioni di salute documentate che richiedano interventi o cure straordinarie. Questo diritto vale non solo per spese sostenute per sé, ma anche per coniuge e figli. I fondi richiedono la presentazione di documentazione dettagliata delle spese, solitamente certificata dall’ASL competente.

Acquisto o ristrutturazione della prima casa

È prevista la possibilità di richiedere fino al 75% della posizione maturata per acquisto o ristrutturazione della prima casa di abitazione, sia per sé sia per i figli. In questo caso, però, occorre che siano trascorsi almeno 8 anni dall’adesione al fondo. La richiesta deve essere supportata da idonea documentazione che provi la necessità dell’operazione immobiliare e la sua finalità come “prima casa”.

Ulteriori esigenze dell’aderente

Dopo almeno 8 anni di partecipazione alla previdenza complementare, è possibile chiedere un’anticipazione fino al 30% della posizione maturata per motivazioni generiche, quindi senza necessità di fornire una giustificazione specifica. In questi casi la flessibilità del fondo pensione permette di rispondere a esigenze personali, come spese improvvise o progetti rilevanti a livello familiare o professionale, nei limiti normativi definiti.

Modalità operative e limiti complessivi

Ogni richiesta di anticipazione comporta la riduzione della posizione maturata nel fondo, e l’importo massimo che si può anticipare tiene conto anche delle somme già eventualmente ricevute in precedenti occasioni. Se, ad esempio, il valore complessivo maturato è di 100.000 euro e sono già state ottenute anticipazioni per 50.000 euro, la somma ancora richiedibile fino al massimo consentito (75% in caso di spese sanitarie o prima casa) sarà di 25.000 euro, cioè la differenza rispetto al tetto massimo complessivo.

Le modalità di inoltro della richiesta variano secondo il regolamento del singolo fondo, ma in genere prevedono la compilazione di un modulo prestabilito e la presentazione di tutta la documentazione necessaria—in particolare, attestazioni che motivino la causale dell’anticipazione, copie delle spese già sostenute o preventivati, e certificazioni mediche o notarili a seconda della tipologia di necessità.

Va rimarcato che le anticipazioni hanno anche un impatto fiscale: le somme ricevute sono soggette a una tassazione variabile, che in genere va dal 15% al 9% in funzione degli anni di partecipazione al fondo e del motivo della richiesta. Gli aspetti fiscali sono regolamentati dalla normativa sulle pensioni complementari e richiedono particolare attenzione, dato che le anticipazioni per spese sanitarie godono di un trattamento tendenzialmente più favorevole rispetto alle altre motivazioni.

Vantaggi, svantaggi e considerazioni strategiche

La possibilità di mobilizzare in anticipo parte delle somme rappresenta un notevole vantaggio in termini di flessibilità e tutela in caso di eventi imprevisti o esigenze rilevanti. Il fondo pensione, oltre a costituire uno strumento finanziario per il futuro, diventa così anche una riserva cui attingere in momenti di particolare bisogno.

Tuttavia, occorre valutare con attenzione i possibili svantaggi:

  • L’anticipo riduce proporzionalmente il montante finale sulla base del quale sarà calcolata la rendita o il capitale al momento della pensione.
  • I costi fiscali possono penalizzare il vantaggio economico se la richiesta non è ben pianificata.
  • Ricorrere in modo frequente alle anticipazioni rischia di compromettere la solidità dell’integrazione pensionistica futura.

Per questo motivo, la valutazione dell’opportunità di richiedere l’anticipo dovrebbe sempre essere inserita in un quadro di pianificazione previdenziale personalizzata. In situazioni di difficoltà improvvisa (specie per motivi di salute o per il supporto familiare nell’acquisto della prima casa), il ricorso a questa leva può essere uno strumento prezioso. In presenza di esigenze meno pressanti, invece, è opportuno considerare anche soluzioni alternative di liquidità, così da preservare quanto più possibile il tasso di copertura del fondo pensione in vista dell’uscita dal lavoro.

In definitiva, la normativa italiana offre una notevole elasticità nella gestione delle risorse previdenziali, garantendo tutela e sostegno agli iscritti pur nel rispetto di precisi criteri di prudenza.

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